La soluzione tecnica che è stata individuata lunedì dal Board degli Ias per il principio contabile internazionale n. 39 (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri) limita gli effetti delle valutazioni al fair value e consente alle imprese – quelle bancarie, in primo luogo, ma non solo quelle – coinvolte nell'attuale crisi finanziaria, di chiudere le situazioni trimestrali al 30 settembre.
Il rimedio trovato mette d'accordo un po' tutti, anche se potevano esserci soluzioni differenti, basate sempre sulla formulazione già vigente dello stesso Ias 39.
Oltre la norma
In ogni caso, va segnalato il comportamento delle imprese in materia di trimestrali: sta infatti prevalendo la volontà di fornire informazioni dettagliate al mercato, anche se in questo momento nessuna norma obbliga alla redazione di situazioni trimestrali.
In base alla direttiva trasparenza n. 109/2004 – recepita con il decreto legislativo 195 del 6 novembre 2007 – è attualmente prevista la sola redazione di un semplice resoconto intermedio.
Più in particolare, il decreto legislativo 195/07 ha introdotto, nel Testo unico in materia di intermediazione finanziaria (Tuf), l'articolo 154-ter, relativo alle «Relazioni finanziarie».
Questa norma prevede, per le imprese quotate:
- la redazione della relazione finanziaria semestrale, entro sessanta giorni dalla fine del semestre, che comprende bilancio semestrale abbreviato, relazione intermedia sulla gestione e attestazione degli organi amministrativi delegati e del dirigente preposto. La relazione sul bilancio semestrale abbreviato della società di revisione, ove redatta, è pubblicata integralmente entro il medesimo termine;
- con riferimento al primo e terzo trimestre, invece, la stessa norma prevede, entro quarantacinque giorni dalla chiusura dei periodi, la redazione di un resoconto intermedio di gestione.
Il resoconto deve fornire una descrizione generale della situazione patrimoniale e dell'andamento economico dell'impresa e di quelle controllate riferita al trimestre. Inoltre, sono previste informazioni degli eventi rilevanti e delle operazioni che hanno avuto luogo nel periodo di riferimento e la loro incidenza sulla situazione patrimoniale dell'impresa e delle sue controllate.
La disposizione, pertanto, ha consentito alle imprese che in precedenza redigevano bilanci trimestrali di snellire l'informativa finanziaria, limitandola notevolmente.
È poi previsto che la Consob, in conformità alla disciplina comunitaria, stabilisca le modalità di pubblicazione dei documenti per trimestri e semestri, adempimento attuato dall'organo di vigilanza.
Ias e informative
Queste disposizioni previste dalla direttiva comunitaria 109/04 e recepite dal legislatore nazionale non interferiscono con i principi contabili internazionali. Infatti, lo Ias 34, relativo alle modalità di redazione dei bilanci intermedi, non indica la frequenza con cui deve essere fornita l'informativa intermedia, dato che sono le disposizioni nazionali che regolamentano gli obblighi informativi in questione.
Tra le disposizioni nazionali, ovviamente, ci sono quelle che recepiscono le direttive comunitarie e quelle emanate dalle autorità di vigilanza delle imprese quotate e delle imprese soggette a controlli.
Il principio contabile Ias 34 incoraggia, ma non obbliga, le imprese quotate a fornire un bilancio intermedio almeno al termine di ogni semestre. Le imprese italiane, in particolare bancarie, preparandosi a redigere i bilanci (relazioni) trimestrali, intendono fornire volontariamente al mercato informazioni più dettagliate di quelle previste per legge, in un momento particolarmente delicato.
